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La citazione introduttiva platonica

ABBELLIRE L'ANIMA

"Perché in ciň sta appunto il procedere rettamente, da sé o colla guida di altri, nella via dell’amore: cominciando dalle bellezze di quaggiů, ascendere via via sempre piů alto in vista di quella suprema, quasi valendosene come di gradini, da uno a due e da due a tutti i bei corpi, e dai bei corpi alle belle istituzioni, e dalle belle istituzioni alle belle scienze, finché dalle scienze si culmini in quella scienza, che non d’altro č scienza se non di quella pura bellezza, e cosě, pervenendo al termine, si conosca ciň che č, in sé, il bello."

( Platone, Simposio)


Vediamo come possiamo mettere in paragone la citazione di sopra e l’Abbellire l’anima, al cui contatto accenna il titolo. Tenendo presente che nella concezione di Platone il Bello e il Bene, come idee supreme, sono sinonimi, per questo non č importante se “l’anima arrivata” si unisce al Bello o al Bene, anche se lo scrittore preferisce usare il termine Bello, ma quando parla dell’unione, nomina l’unitŕ del Bello e Bene come meta da raggiungere. L’importanza del Bello nelle idee platoniche č in stretta relazione con il messaggio della citazione estratta dal Simposio. Dunque, il messaggio allude all’ascensione e l’unione con il Bello dopo aver percorso una vita giusta “[…] che non d’altro č scienza se non di quella pura bellezza, e cosě, pervenendo al termine, si conosca ciň che č, in sé, il bello.”, il che si manifesta anche nell’opera dell’autore del volume, quando alla fine l’anima, raggiunge la totalitŕ “[…] Io galleggio accanto, davanti, dentro, come un nulla in questo Bene che significa il tutto, in questa fondamentale Bellezza.”



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